Lusernetta (TO) : Cappella di San Bernardino

Storia del sito:
L’edificio attuale fu costruito – o ricostruito – tra il 1450 e il 1520; nel 1584 fu la cappella gentilizia dei conti di Rorà e fino al 1784 dipendeva dalla parrocchia di Bibiana da cui fu stralciata in seguito per formare l’attuale parrocchia di Lusernetta. Fu intitolata a San Bernardino da Siena (1380-1444) che nel 1425 si recò nelle valli di Lucerna per convertire i Valdesi.
La cappella custodisce AFFRESCHI del XV secolo. Il ciclo dell’abside fu restaurato nel 1972; nel 1975 venne portato alla luce l’intero affresco della Madonna della Misericordia di Jacobinus Longo, che era visibile solo per metà. Nel 2000 fu abbattuta la volta interna a botte del presbiterio e vennero scoperti nuovi affreschi.
Il rivestimento in mattoni della facciata è moderno.

Descrizione del sito:
La facciata esterna, in stile gotico, è caratterizzata da un portico che è stato ricostruito posteriormente. Su di essa è posto lo stemma del casato del conte Enrico Morozzo e della moglie Irene Veraris di Castiglione, nobili di Torino che verso la fine del 1800 si occuparono della risistemazione del cimitero.
L’interno è molto semplice, ad aula unica con una piccola abside gotica quadrata e voltata a botte, coperta da affreschi.
Sulla parete sinistra della navata vi è l’affresco della “Madonna della Misericordia col Bambino”, di Jacobino Longo (inizi del XVI sec.): sotto l’ampio manto blu della Vergine, circondata da angeli e dai santi Sebastiano e Biagio, trova protezione la famiglia dei conti Luserna di Rorà, committenti dell’opera. La Madonna è raffigurata in trono, e non in piedi come nell’iconografia tradizionale, forse per dare maggior risalto alle figure inginocchiate.
L’abside è affrescata con un ciclo pittorico di autore ignoto, detto “Maestro di Lusernetta”. Al centro della volta il Cristo benedicente in mandorla circondato dai simboli dei quattro Evangelisti; sulle pareti sono effigiati i dodici Apostoli, sei per lato, in altrettante nicchie dipinte su ciascuna delle quali è scritto il nome dell’apostolo. Sulla parete destra: Filippo, Bartolomeo, Giuda, Simone, Taddeo, Matteo; sulla sinistra: Giacomo Minore, Tommaso, Giovanni, Giacomo Maggiore, Andrea e Pietro. Al di sotto vi è una fascia orizzontale dalla ricca decorazione a foglie e fino al pavimento un motivo a fiori geometrizzato realizzato a stampo. All’inizio e al termine della volta sono disegnate due fasce a ricche foglie d’acanto, interrotte da sei tondi con i cinque busti dei santi Costanzo, Lucia, Barbara, Stefano, Caterina e l’agnello simbolo di Gesù.
Il maestro di Lusernetta, secondo Giovanni Romano, è probabilmente lo stesso che dipinse un analogo ciclo nella Cappella di San Erige ad Auron (vicino a Saint-Etiénne de la Tinée nelle Alpi Marittime). Questo concorrerebbe a datare gli affreschi di Lusernetta in epoca prossima al 1451.
La parete terminale, alla quale era addossato l’altare, poi rimosso, è divisa in cinque zone. La decorazione di questa parete è quasi certamente di epoca posteriore ed è probabile che tale pittura sia stata sovrapposta ad una già esistente. In alto, una Madonna in trono con in braccio il Bambino vestito di un cappottino (immagine rarissima) con a fianco Maria Maddalena e Giovanni Battista, posti in un ambiente naturale con alberi. A destra è raffigurato, con vesti tardo quattrocentesche, san Chiaffredo, che regge lancia e scudo; a fianco san Bernardino da Siena che, con espressione dolente, mostra l’ostia ad un uditorio scettico (raffigurazione da datarsi dopo la morte del santo e con funzione anti eretica). A destra di dove originariamente era posto l’altare vi è l’affresco – un singolare trompe l’oeil – di un giovane chierico che regge le ampolline per la Messa. Questa parete è decorata, in basso, da uno zoccolo dipinto con un motivo di bugnato a punta di diamante.
Dopo i recenti restauri è venuto alla luce, sulla parete sinistra esattamente sopra alla Madonna con il Bambino, un bellissimo san Giorgio a cavallo che uccide il drago per salvare la Principessa. Di particolare interesse la scenografia alle sue spalle: un castello alle cui finestre stanno il re e la regina, le torri sulle quali pare vi sia un altro personaggio; il mulino a vento, la chiesa, e la totale assenza di prospettiva. Tutti elementi che fanno pensare che l’affresco possa essere quattrocentesco. Al momento non si riconosce l’autore. Altro notevole ritrovamento la figura di san Michele che pesa le anime con la bilancia.
Sul piedritto sinistro dell’abside si è riscoperto sant’Antonio abate, patrono di Lusernetta, il cui volto non è più leggibile. Sulla parete di destra sono stati riportati alla luce gli affreschi che rappresentano santa Marta e san Nicola da Tolentino.
Nel maggio 2003 è stato ritrovato, sulla parete esterna, sul lato destro vicino alla porta d’ingresso secondaria, l’affresco con una Madonna.

Informazioni:
La cappella si trova nel cimitero.  Comitato Pro Restauro Cappella San Bernardino tel. 0121 954495 o  Comune di Lusernetta, tel. 0121 954249.  Visitabile installando l’app: https://play.google.com/store/apps/details?id=it.cittaecattedrali.chieseaporteaperte&hl=it

Link:
http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=86890&Cappella_di_San_Bernardino_da_Siena__Lusernettahttp://www.prolocolusernetta.it

http://www.vitadiocesanapinerolese.it/

Fonti:
Notizie tratte nel 2007 dalla “Guida alla visita della cappella di San Bernardo” realizzata dal Comune di Lusernetta e dal Comitato per il restauro della cappella.
Vedi anche Il_caso_Lusernetta_ la-beidana-n-33.pdf

Fotografie tratte nel 2007 dal sito, non più esistente nel 2014, http://www.viaoccitanacatalana.org.
Fotografia n° 2 da http://www.vitadiocesanapinerolese.it/

Data compilazione scheda:
09/07/2007 – aggiornam. giugno 2014

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – Gruppo Archeologico Torinese

iacobinolongo

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