Arborio (VC) : Ricetto

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Storia del sito:
Arborio, feudo della Chiesa vercellese, poi dei conti di Biandrate, verso la fine del XII secolo passò al Comune di Vercelli. I signori di Arborio presero parte, infatti, alle lotte civili comunali a fianco degli Avogadro. Verso la fine del dominio visconteo, nel 1357, il castello venne espugnato e saccheggiato, poiché il luogo era passato alla giurisdizione dei Savoia. Il castello è ricordato per la prima volta nel 1224 e nello stesso periodo il Comune di Vercelli imponeva alla comunità la manutenzione degli spalti e dei fossati. L’esistenza del ricetto è attestata già nel 1266.
Quando, nel 1407, i signori di Arborio fecero atto di dedizione ai Savoia, ripararono gli apparati di difesa, alcune cellule del ricetto e costruirono un palazzotto nella zona più elevata, posta nello spigolo nord-ovest dell’area fortificata, la “rocha castri”, oggi “Rocchetta”.
Il complesso, nei secoli, subì devastazioni ad opera del Marchese del Monferrato, degli Spagnoli e dei Francesi, ma la struttura è ancora leggibile, benché anche la conservazione degli edifici medievali e degli elementi fortificati residui non sia stata sempre adeguata.
La pianta doveva essere rettangolare, di circa m. 70 x 90, cinta da mura. Le cellule edilizie, di piccole dimensioni, erano su isole parallele all’asse maggiore.
Per alcuni aspetti di carattere giuridico il ricetto di Arborio sembrerebbe di appartenenza signorile e non comunitaria, anche se il tessuto urbanistico non lo diversifica dagli altri ricetti della zona.

Descrizione del sito:
Arborio_ricetto2Il sito del ricetto è rialzato di circa tre metri rispetto alla zona circostante; la parte interna delle mura, costruita in ciottoli posti a spina di pesce, è quella più antica del XIV secolo; invece l’esterno, frutto delle riedificazioni del secolo successivo, ha il paramento in mattoni, con cornici in cotto e merlatura di colmo, ormai non più identificabile. La cinta difensiva è leggibile per quasi tutto il perimetro, escluso il lato nord. Le mura quattrocentesche sono alte circa m. 6,5 rispetto al piano esterno, mentre quelle più antiche avevano un’altezza di m. 5,5. Nello spigolo inferiore sud del perimetro è rimasta una torre angolare a pianta circolare.
La torre-porta, ora inglobata in un fabbricato, era al centro del lato occidentale. Sul lato opposto dell’area rimangono tracce di una seconda porta quattrocentesca.
Le cellule del ricetto sono state molto manomesse, ma conservano in alcuni casi tratti di murature medievali. Dall’altezza originaria di circa m. 5, sono state alzate a m. 7. Anche la struttura urbanistica interna è stata alterata.
La Rocchetta rivela alcune delle sue strutture originarie: tratti di merlatura a coda di rondine e tre finestre a sesto acuto, contornate da cornici in cotto

Informazioni:
Nella zona est dell’abitato, info Comune, tel. 0161.86114

Link:
http://www.comune.arborio.vc.it

Bibliografia:
ORDANO R., Castelli, torri e antiche fortificazioni del vercellese, Ente prov. per il Turismo, Vercelli, 1966.
ORDANO R., Castelli e torri del Vercellese, Giovanacci, Vercelli, 1985.
VIGLINO DAVICO M., I ricetti, difese collettive per gli uomini del contado nel Piemonte medioevale, Edialbra, Torino, 1978.

Fonti:
Fotografia in alto tratta nel 2014 dalla pagina internet, non più esistente nel 2020: http://ascuolacentroanchio.blogspot.it/2013/09/in-bicicletta-per-conoscere-arborio.html e da Mondi Medievali: Provincia di Vercelli
Immagine in basso da ORDANO R., 1985
Planimetria da VIGLINO DAVICO M., 1978

Data compilazione scheda:
24 ottobre 2006 – aggiornamento febbraio 2014 – maggio 2020

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – Gruppo Archeologico Torinese

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