Villata (VC) : Ricetto-castello

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Storia del sito:
La località identificata con l’antica “Villanova” di Casalvolone, e con essa compresa nella diocesi novarese, sembra acquisire una propria autonomia dal 1368; in un atto del 16 giugno di tale anno, infatti, un consignore di Buronzo lega alla chiesa di S. Barnaba di Villata alcuni terreni posti in “curte et territorio dicte Villate” fatto che denoterebbe come il luogo fosse ormai un’entità territoriale a sé stante.
La particolarità della fortificazione di Villata sta nel fatto che non si tratta di un castello, non avendo al suo interno un’abitazione signorile, ma non è nemmeno definibile semplicemente ricetto in quanto le abitazioni che contiene sono permanenti. Alcuni studiosi lo definiscono “fortezza-ricetto” o “castello-ricetto” o “ ricetto di pertinenza signorile”.
L’impianto del complesso è quadrilatero, leggermente irregolare, difeso da una cortina muraria con, nel lato nord, una torre-porta d’ingresso, munita di pusterla. Un largo fossato doveva circondare l’area, poiché l’ingresso era assicurato da un ponte levatoio di cui sono evidenti tracce nella torre-porta. Una seconda cortina esterna, concentrica, è rilevabile da una mappa del 1723.
L’impianto è costituito da fasce di cellule edilizie che formano una corona perimetrale ed una spina centrale in direzione nord-sud (vedi piantina). Solo su uno dei lati alcune ricostruzioni e “abbellimenti” ottocenteschi hanno snaturato le forme dell’originale architettura militare

Descrizione del sito:
L’impianto urbanistico è ancora ben evidente. All’interno sono tuttora visibili tracce di cellule, ma gli edifici hanno subìto ampie manomissioni. Secondo Viglino Davico vi sono state tre fasi successive: inizialmente furono costruite cellule a due vani sovrapposti, con apertura ad arco per la cantina inferiore e a taglio verticale su loggia per il granaio; poi i fabbricati furono integrati in altezza con l’aggiunta di vani cui si accedeva mediante scale esterne; un’ultima aggiunta di un piano risale al XVII secolo. Le differenze nel paramento murario sono evidenti in parecchi edifici.
La cortina muraria esterna in materiale laterizio è leggibile per tre quarti del perimetro; a cinque metri di altezza corre una fascia decorativa a falsi archetti formati da mattoni in rilievo posti a triangolo; circa m. 0,70 sopra la fascia la muratura è differente, attribuibile a soprelevazioni più recenti. Questa cortina muraria esisteva anteriormente alla costruzione della torre-porta quattrocentesca.
La TORRE-PORTA fa parte di un generale riassetto del castello, effettuato posteriormente al 1378, dopo la sottomissione del borgo ai Visconti. L’edificio venne alterato e completato nella parte posteriore dopo il 1868 e termina con una parte in aggetto su mensole piane dalla quale si eleva un’esile torretta cilindrica.

Informazioni:
Comune, tel.0161.310113

Link:
http://www.comune.villata.vc.it/

Bibliografia:
VIGLINO DAVICO M., I ricetti, difese collettive per gli uomini del contado nel Piemonte medioevale, Edialbra, Torino, 1978

Fonti:
Fotografia in alto tratta dal sito del Comune; in basso da Viglino Davico M., 1978

Data compilazione scheda:
22/10/2006 – aggiornamento febbraio 2014 e 2024

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – Gruppo Archeologico Torinese

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