Fara Novarese (NO) : Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
Storia del sito:
La chiesa è nominata per la prima volta su una pergamena datata 1157. È stata l’antica parrocchiale fino al XVI secolo quando ancora il paese si estendeva sulla collina, ora attorno è rimasto solo il cimitero. Di origine sicuramente romanica, l’edificio si presenta nella struttura originale. Il campanile è stato colpito da un fulmine che ha ridotto la sua altezza di un terzo.
L’interno è impreziosito da AFFRESCHI di notevole importanza sia storica che artistica risalenti al XV secolo.
Descrizione del sito:
L’edificio è cinto delle mura del cimitero. La facciata è a capanna e sullo spigolo destro si trova il campanile. La chiesa è a navata unica molto allungata e termina con un’abside semicircolare.
Nel catino absidale è affrescato il Cristo Pantocratore in mandorla circondato dai simboli dei quattro Evangelisti. Al di sotto sono raffigurati gli Apostoli, però mancano due figure, rimosse nel 1975 in seguito all’apertura di due monofore originali della struttura romanica.
Le pitture più rare si trovano nel registro inferiore dell’abside: sono dieci pannelli divisi l’uno dall’altro da un alberello e rappresentano “il ciclo dei mesi”. Il mese di febbraio è ridotto a un frammento; i mesi vanno da aprile a gennaio, più, sulla spalletta sinistra, il mese di MARZO rappresentato da un giovane che porta alla bocca due oggetti simmetrici simili a corni di bue, forse uno strumento musicale;
APRILE (nel catino absidale, da sinistra): un giovane biondo in tunica rossa che regge in entrambe le mani due piante più alte di lui;
MAGGIO è la figura più elegante: un nobiluomo, con una lunga tunica verde, in groppa ad un superbo cavallo, va a caccia con il falco;
GIUGNO: un giovane contadino con una corta tunica bianca, in mezzo ad un campo, sta mietendo il grano;
LUGLIO: un giovane contadino, vestito con la stessa corta tunica bianca, sull’aia, sta trebbianto il grano con il correggiato;
AGOSTO: un bottaio, con una corta tunica rossa, sta fissando i cerchi di ferro di una botte;
SETTEMBRE: un contadino, vestito con una corta tunica chiara allacciata da bottoni, con le gambe nude, pigia l’uva nel grande tino, appoggiandosi con la mano destra al bordo;
OTTOBRE: un giovane con una corta veste di colore verde, con una lunga pertica butta giù le castagne dall’albero. Sono ben visibili i ricci fra le foglie verdi;
NOVEMBRE: un uomo, con una corta tunica rossa protetta da un grembiule bianco legato attorno alla vita, sta squartando un maiale;
DICEMBRE: un macellaio, con tunica bianca su calze rosse, tiene una mazza di legno sollevata sopra la testa, nell’atto di abbatterla sul capo di un vitello, legato con una corda attorno al collo in modo che non possa abbassare la testa;
GENNAIO: una donna è seduta in una poltrona rotonda con le mani protese verso la fiamma del focolare per scaldarle. Alla catena del camino è appesa una pentola di bronzo con tre piedini.
Nella controfacciata è affrescato un trittico: la Vergine col Bambino in trono, affiancata da san Francesco e da san Giovanni il Battista. Una data, oggi non più visibile, riportava l’anno 1405.
Sulla parete destra è riprodotto un san Cristoforo; di seguito, una rappresentazione della Santissima Trinità. Quest’ultima scena è successiva al ciclo principale dell’edificio, essendo datata 1508. Più avanti, sulla stessa parete, sono venuti alla luce altri tre riquadri. Il primo riproduce il martirio di san Sebastiano. Il secondo è una Crocifissione, con la Madonna e la Maddalena ai lati del Cristo. La terza scena rappresenta una Santa con lungo abito rosso di difficile identificazione. Il dipinto infatti è tranciato a metà dall’apertura della porta laterale della chiesa. Altri due piccoli frammenti di affresco, emersi da alcuni saggi praticati nell’intonaco della parete sinistra, suggeriscono che l’edificio un tempo dovesse essere interamente decorato.
Per una completa immagine del ciclo dei mesi vedi Wikipedia
Descrizione dei ritrovamenti:
Nel territorio sono stati trovati REPERTI DI EPOCA ROMANA, vedi PDF Quadernetto n. 1
Informazioni:
Sulla collina sopra l’abitato, nel cimitero. Comune, tel. 0321 829261
Links:
http://www.comune.faranovarese.no.it
http://www.provincia.novara.it/Editoria/EditoriaDoc/oratori/fara.htm
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_dei_Santi_Pietro_e_Paolo_(Fara_Novarese)
Bibliografia:
M. DI GIOVANNI, Ciclo dei mesi nella chiesa di San Pietro a Fara Novarese, Assoc. Storia della Chiesa Novarese –Interlinea, Novara, 1981
M.R. FAGNONI (a cura di), Alla scoperta di antichi Oratori campestri, Provincia di Novara, Novara. 2003
BAWTREE J., Il ciclo dei mesi. Da Aosta a Otranto, alla scoperta di un tesoro dell’arte medievale italiana, Terra Nuova edizioni, 2020
Fonti:
Notizie e fotografie tratte dai siti sopra indicati.
Data compilazione scheda:
28/4/2007 – aggiornato marzo 2014 e maggio 2024
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – Gruppo Archeologico Torinese