Boves (CN) : Santuario della Madonna dei Boschi
Storia del sito:
La primitiva cappella romanica, sorse sulle strutture di una “mansio” medievale (vedi descrizione dei ritrovamenti) probabilmente intorno al XII-XIII secolo.
In un documento del 1261 la cappella romanica è denominata “opera di Santa Maria”, apparteneva ai Benedettini e sorgeva in una zona boschiva presso il guado sulla strada tra Boves e Peveragno, luogo di sosta di pellegrini e viandanti. Con lo sviluppo delle attività agricole attorno a Boves il bosco venne sempre più limitato e, già dal Trecento e Quattrocento, la cappella acquistò il ruolo di santuario locale, meta processionale di varie confraternite e punto di riferimento dei contadini che abitavano nelle vicinanze.
Nella seconda metà del XV secolo la chiesa subì alcune trasformazioni e un ignoto pittore, detto “Maestro della Madonna dei Boschi di Boves”, realizzò sulle pareti un ciclo di AFFRESCHI raffigurante le “storie della Vergine”.
Il piano pavimentale della chiesa fu rialzato e realizzato in mattonelle in cotto, così come dovette essere rialzato, rispetto all’aula, il pavimento dell’abside. Un nuovo altare venne realizzato a ridosso della parete absidale. L’area esterna intorno all’abside venne usata come luogo di sepoltura: sono state rinvenute a est e a nord numerose sepolture, in corso di studio per la datazione.
Le dimensioni dell’edificio mutarono verso la metà del 1500 quando l’antico muro di facciata fu demolito per permettere un allungamento dell’aula verso sudovest. Si pensa che questa modifica sia stata ottenuta chiudendo i lati di un porticato preesistente. Le nuove pareti nella volta, vennero affrescate con una copia del Giudizio Universale di Michelangelo, mentre il pavimento venne realizzato imitando quello già esistente. Nel muro di controfacciata venne realizzata un’ampia arcata, pur mantenendo, probabilmente, l’antico accesso laterale. Nella Visita Apostolica di Mons. Gerolamo Scarampi del 1583 si precisa il titolo della chiesa “campestre” di “Santa Maria del Bosco” con la dedica all’Assunta e la si descrive a navata unica con volta dipinta e un solo altare. Vi si celebrava la festa dell’Assunta. In occasione della peste del 1630 si iniziò a celebrare anche la festa della Madonna della Neve (5 agosto).
Nel XVII secolo la cappella-santuario era meta ordinaria di pellegrinaggi penitenziali organizzati da Confraternite, come risulta dagli Statuti della Cruciata di Boves del 1610, che vi si recavano la prima domenica di ogni mese. Nella seconda metà del Seicento, l’esigenza di maggior spazio, sia per l’accresciuto numero di abitanti del circondario, sia per l’affluenza di pellegrini, portò all’ampliamento dell’edificio sul lato nordorientale in un vano più largo della precedente navata, decorato con pitture di discreta fattura e arredato con un imponente altare ligneo che ingloba due tele e una preziosa statua lignea della Vergine. Negli ultimi decenni del Seicento venne anche costruito un ampio complesso per Esercizi Spirituali, a lato della chiesa e con sviluppo di un’ala a sudest. Al pian terreno due tratti di portici disimpegnavano vari ampi locali, e al primo piano si svilupparono corridoi affiancati da numerose cellette per ospitare i pellegrini. Sul lato meridionale dell’ampio cortile l’edificio proseguiva in una manica minore usata dal contadino che curava i pochi campi e boschi donati al Santuario.
Nel 1705 venne istituita la Compagnia del Carmine e si solennizzò anche la festa della Madonna del Carmelo (16 luglio).
Il Santuario si salvò dalle secolarizzazioni napoleoniche e quelle italiane del 1866-67, perché era una chiesa succursale della Parrocchia con regolare servizio religioso per la popolazione. Ora il complesso è usato per incontri di vario genere, in particolare pastorali e culturali. Dal 1998 al 2001 si sono realizzate radicali opere di restauro sia della chiesa che di tutta la struttura annessa.
Descrizione del sito:
L’insieme degli edifici del Santuario della Madonna dei Boschi oggi non presenta tracce della primitiva struttura romanica, ha un grande atrio porticato esteso anche su parte del fianco sinistro, con due ingressi alla chiesa.
La Chiesa è formata da un’unica navata, ornata degli AFFRESCHI quattrocenteschi delle Storie della Vergine formati dai seguenti dodici quadri: Gioacchino allontanato dal Tempio; Annuncio a Gioacchino; Incontro di Gioacchino e Anna alla Porta Aurea; Nascita di Maria; Presentazione di Maria al Tempio; Maria a scuola; Visita di Maria a Elisabetta, Natività; Circoncisione di Gesù; Adorazione dei Magi; Fuga in Egitto; Gesù ritrovato fra i Dottori nel Tempio.
La chiesa conserva altri dipinti cinquecenteschi e sei-settecenteschi nella volta maggiore.
Si nota l’ampliamento seicentesco col presbiterio, dietro cui si aprono due sacrestie. Le due ali, formate da portici e camere sono state restaurate e adibite ad abitazione del cappellano, un piccolo museo, sale per convegni e ritiri spirituali, un negozio e tre alloggi.
Descrizione dei ritrovamenti:
Dai lavori di scavo archeologico compiuti tra il 1999 e il 2000, all’interno e all’esterno del santuario, sono emerse alcune strutture murarie fra loro collegate stratigraficamente, databile presumibilmente tra il X e l’XI secolo, datazione avvalorata anche dalle poche monete ritrovate. Si tratta di un’ampia costruzione rettangolare di cui sono tornati alla luce i muri, successivamente usati come fondamenta della cappella, con ampliamenti laterali nell’attuale porticato e un muro davanti all’odierna facciata, collegati con ampi locali, contenuti ora nel portico ma con prosecuzioni laterali a nordovest. L’edificio sembra inoltre rispettare una suddivisione per ambienti. È ipotizzabile che si trattasse di una “mansio” medievale posta su una via di commercio che, attraverso la Val Pesio, collegava con la Liguria. Foto 4 in basso
Al di sotto della pavimentazione lignea ottocentesca, sono stati ritrovati elementi archeologici che confermano l’esistenza, già indicata da un documento del 1261, di un edificio religioso di epoca romanica. L’edificio era ad aula unica rettangolare, di lunghezza molto ridotta rispetto all’attuale, con abside semicircolare orientata a nordest, i cui resti sono databili tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo; le pareti dovevano essere intonacate di colore chiaro; la parete absidale era decorata da un affresco, di cui si sono trovati molti frammenti. L’edificio aveva un altare quadrangolare posto al centro della zona absidale. L’accesso all’edificio avveniva da una porta laterale, posta lungo la parete nord.
Informazioni:
tel. 0171.380003 e mail: info@madonnadeiboschi.org
Link:
http://www.madonnadeiboschi.org
Bibliografia:
AA.VV , Il Santuario della Madonna dei boschi di Boves, Cuneo, 2004
GAZZOLA G.M., Testimonianze di edifici religiosi bovesani, in MARTINI C. (a cura di), Boves, voci e immagini di una Comunità, Boves, 1987, pp. 183-208 con tavole a colori a cura di GIANFOTO BOVES
GAZZOLA G. M., Stupore e adorazione negli affreschi di Madonna dei Boschi in “La Guida” 10.1.97, p. 7, 1997
MICHELETTO E., MAFFEIS L., Boves, Santuario della Madonna dei boschi, in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, 18, 2001
RISTORTO M., Il Santuario della Madonna dei Boschi in Boves, Cuneo 1975
VALLAURI C., Madonna dei Boschi, restauri in corso in “La Guida” 24.08.99, p. 11, 1999
VALLAURI C., Alla scoperta di absidi e mura romane in “La Guida” 07.04.00, 2000
Fonti:
Le notizie sono state tratte dal sito sopra indicato, nel quale si possono trovare le fotografie di tutti gli affreschi.
Foto in alto da http://www.diocesi.cuneo.it
Data compilazione scheda:
21/12/2005 – aggiornamento febbraio 2014
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G. A. Torinese