Borgo d’Ale (VC) : Necropoli longobarda

 Descrizione del sito e dei ritrovamenti:
Una delle necropoli più famose in Piemonte è quella di Borgo d’Ale, dove fu scoperto nel 1960 un tipico esempio di tomba di guerriero longobardo della metà del VII secolo. Costruita con mattoni e ciottoli legati a calce, era coperta da un lastrone di granito, probabilmente romano reimpiegato; il pavimento era rivestito di tegole ed embrici. Tra i reperti: diverse armi in ferro, fibbie bronzee e placche di una cintura, frammenti di una forbice in ferro e di un bicchiere di vetro forse a calice, chiodi di ferro, uno sperone. Nel 1980 si rinvenne inoltre, in seguito a lavori agricoli, una seconda tomba di cavaliere longobardo, poco distante dalla prima; questa scoperta è importante perché si tratta del primo scavo sistematico di una tomba longobarda in Piemonte. L’orientamento è il solito EW, la pianta rettangolare, le pareti in muratura di mattoni sesquipedali romani di reimpiego, disposti in filari legati da calce con rinzeppature di ciottoli di fiume negli interstizi maggiori; il fondo era pavimentato con mattoni analoghi; pareti e fondo erano intonacati; la copertura era costituita da un lastrone di granito grigio; il ritrovamento di più di venti grossi chiodi sul perimetro del fondo e di tracce di legno induce a credere che il defunto fosse stato sepolto in una barella o in una cassa lignea. Il corredo indica chiaramente che egli rivestiva un alto grado nella scala sociale. Il corpo era deposto supino con le braccia distese lungo i fianchi; il volto era coperto con un velo, sul quale era cucita una crocetta d’oro. Si rinvennero inoltre: alcune guarnizioni della cintura con fibbia; un sax e frammenti del suo fodero di cuoio; una spatha con fodero con puntale in lamina di bronzo dorato e due staffe a ponticello; una cuspide di lancia; un umbone e l’impugnatura di uno scudo; un paio di cesoie riposte insieme ad un altro coltello in un’unica custodia lignea; due speroni di ferro ageminato con guarnizioni di aggancio, che permettono di identificare il defunto con un cavaliere; un calice di vetro di finissima fattura. Le due tombe dimostrano che, in linea generale, tombe eminenti per corredo hanno anche una struttura curata e di prestigio: una grande cassa in muratura di ciottoli e laterizi romani di reimpiego, rivestita, in origine, sull’interno con intonaco biancastro e chiusa da un imponente lastrone lapideo.
Il sito non è visitabile.

Fase cronologica:
Metà del VII sec. d.C.

Luogo di custodia dei materiali:
Museo Archeologico di Torino.

Bibliografia:
MERCANDO L., MICHELETTO E. (a cura di), 1998, Archeologia in Piemonte – Il Medioevo, Allemandi Ed.

TestoAA.VV., 1998, I Longobardi a Torino e in Piemonte, Ed. Gruppo Archeologico Torinese

 Data compilazione scheda:
2 novembre 2003 – agg. febbraio 2014

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Gabriella Monzeglio – Gruppo Archeologico Torinese