Valdengo (BI) : Castello e ricetto
Storia del sito:
Valdengo divenne feudo della famiglia Avogadro che lo ottenne dai Savoia all’inizio del XV secolo. Adagiato sul dorso della collina, già dal XII secolo vi sorgeva un castello a monte dell’abitato. Nel XV secolo, per aggregazioni successive si formò un “complesso castellato” o “castello consortile”, tipico degli insediamenti medievali delle famiglie Avogadro, che era un insieme di edifici tipo “casaforte” ad uso residenziale di proprietà di vari rami della famiglia. Il complesso, che a Valdengo comprende anche un ricetto ad uso popolare, era difeso da un’unica cerchia muraria.
Le mura delimitano la zona più esterna a nord; attraverso la torre porta, situata in un angolo del castello, si accede ad un complesso di edifici in cui è riconoscibile la struttura dell’antico ricetto; procedendo nella salita si arriva alla sommità del complesso, il castello vero e proprio, composto da vari edifici e da una cappella, separato dal ricetto da una duplice barriera difensiva.
Il castello ebbe una fase di declino nel XVII e XVIII secolo, saccheggi, distruzioni (in particolare da parte degli Spagnoli nel 1649) e abbandono; nel 1742 venne abbattuta una parte delle mura e di una torretta e successivamente venne sottoposto a restauri che eliminarono le parti difensive e lo trasformarono in una dimora signorile
Descrizione del sito:
Il complesso si articola in diverse costruzioni risalenti a periodi differenti, oggi adibite ad abitazioni private. La torre-porta a doppio accesso (pedonale e carraio con ponte levatoio) è aperta verso l’interno; costruita in laterizio con mensole e piano a sbalzo con caditoie, è coronata da merlature. Risale alle sistemazioni del XV secolo.
Dell’area del ricetto sono leggibili la perimetrazione e la muratura di difesa in parte inglobata nelle costruzioni. A sinistra della torre porta i ruderi di alcune cellule.
Della prima porta di guardia al castello rimane solo lo stipite sinistro in pietra: una bertesca del XV secolo si è molto ben conservata: ricca di fregi a dentelli, con caditoie poggianti su beccatelli in pietra; coronata da una finta merlatura a coda di rondine. La seconda chiusura era dotata di saracinesca ed immette nel cortile del castello a fianco della cappella gentilizia.
La parte più elevata del castello presenta il “palazzo del Barone” che chiude a levante la struttura e il cosiddetto “Palazzo del Vescovo”, due degli edifici più antichi discretamente conservati, sia pure con sovrapposizione di elementi rinascimentali e barocchi.
La piccola cappella gentilizia, dedicata ai Santi Caterina di Alessandria, Eusebio e Antonio abate, che probabilmente risale all’epoca dell’infeudamento degli Avogadro, era tutta affrescata; subì varie manomissioni e un incendio ne distrusse la volta. Gli affreschi superstiti risalgono alla prima metà del Trecento e sono attribuiti al Maestro di Oropa; rappresentano una Annunciazione, san Giovanni Battista, altri Santi e alcune scene della vita di santa Caterina d’Alessandria.
Informazioni:
Il Castello degli Avogadro si trova a monte dell’abitato, in posizione elevata e i suoi edifici sono di varie proprietà private. Comune tel. 015 881852
Link:
http://www.biellaclub.it/_cultura/Castello-Valdengo/index.htm
https://www.preboggion.it/CastelloIT_di_BI_Valdengo.htm
Bibliografia:
VIGLINO DAVICO M., I ricetti, difese collettive per gli uomini del contado nel Piemonte medioevale, Edialbra, Torino, 1978
RABAGLIO R., Castelli del Biellese, Ed. Leone Griffa, Pollone BI, 2003
SCIOLLA G.C., Il Biellese dal Medioevo all’Ottocento: artisti, committenti, cantieri, Torino, Istituto Bancario San Paolo di Torino, 1980
Fonti:
Foto in alto di F. Ceragioli da Wikipedia; in basso dal sito www.biellaclub.it.
Data compilazione scheda:
20/10/2006 – aggiornam. giugno 2014
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – Gruppo Archeologico Torinese