Cartosio
Cartosio (AL) : Torre medievale
Storia e descrizione del sito:
In epoca romana Cartosio era il luogo di partenza dell’acquedotto che, attraverso le acque dell’Erro, giungeva ad Acqui dopo circa 14 Km di punti sotterranei e costruzioni ad arco vedi scheda.
Dagli archivi storici si sa che il comune rimase di proprietà della chiesa acquese fino al XIV secolo; nel 1382 Amedeo VI di Savoia investì l’astigiano Antonio Asinari ed i suoi figli di numerosi feudi tra i quali anche Cartosio con annessi castelli ville e relative pertinenze territoriali. Gli Asinari, con l’acquisizione del feudo di Cartosio, riuscirono ad acquisire forti guadagni sia attraverso il pagamento dei dazi doganali sia per la posizione strategica tra la riviera ligure e la pianura padana (attraverso la valle dell’Erro).
L’antica Cartosio era circondata da mura difensive ed era suddiviso in due parti quella abitativa e quella comunale comprendente il castello, varie torri e la zona amministrativa. Il castello, del quale non si hanno documentazioni per stabilirne l’origine, delimitava il borgo; se ne parla per la prima volta in occasione dell’investitura degli Asinari, ai quali si deve la sua ricostruzione nel XVII secolo.
Nel Novecento gli ultimi ruderi sono stati distrutti, oggi rimane soltanto la torre di avvistamento eretta tra il XII ed il XIII secolo, costruita con arenaria locale in conci squadrati, è alta 22 metri ed ha una pianta rettangolare. È costituita da 7 piani con 3 solai in legno e con una volta a botte in pietra posta a circa 11 metri di altezza; nella parte bassa era collocata la prigione, accessibile attualmente attraverso una botola. Al di sotto di tale ambiente era ubicata una grande cisterna per la raccolta di acqua; il quarto piano era un magazzino per le scorte alimentari, il quinto era destinato a cucina e mensa ed il sesto era il dormitorio della guarnigione caratterizzato da un camino e da un lavabo in pietra. All’ultimo piano sono venuti alla luce dei fori dove con tutta probabilità era posizionata la trave che sorreggeva la carrucola per prendere l’acqua del pozzo. Alla torre si accedeva dalla parte del castello attraverso un ponte levatoio che poggiava sul castello e l’apertura posta a più di 11 metri dal suolo.
Intorno agli anni Novanta del XX secolo la torre è stata oggetto di un primo intervento di restauro a cui ha fatto seguito un secondo intervento nel 2007-13 durante il quale è stato reso accessibile il terrazzo sommitale che è stato pavimentato con pietra di langa.
Informazioni:
Piazza Umberto Terracini, 2. Sempre visibile.
Link:
https://www.unionemontanasuoldaleramo.it/ubicazione/la-torre-di-cartosio/
Fonti:
Testo e immagini tratte dal sito www.unionemontanasuoldaleramo.it
Data compilazione scheda:
14 aprile 2025
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G.A.Torinese