Castelletto Cervo (BI) : Priorato dei Santi Pietro e Paolo
Storia e descrizione del sito:
Castelletto (la specificazione Cervo è del secolo scorso), anticamente denominato Clivolo perché situato su un poggio, era un passaggio obbligato della medievale “Via Lexonasca” (che congiungeva Buronzo con Lessona, su cui transitavano soprattutto calce, vino e lana) e guado del torrente Cervo. Abitato sin dalla preistoria, sede di due necropoli romane.
Il PRIORATO/monastero CLUNIACENSE DEI SANTI PIETRO E PAOLO. Nell’VIII-IX secolo esisteva una chiesa che fu priorato nel X secolo; nel 968-978 i monaci di Castelletto si posero sotto la signoria pontificia aderendo al movimento cluniacense. Un documento dell’abbazia di Cluny parla di un “ Carrelle castri ad quos monachis S Petri Cluniensis” che farebbe ipotizzare che il monastero di San Pietro alla Garella fosse una struttura fortificata.
L’edificio venne costruito utilizzando molti materiali di recupero, lapidi romane, capitelli, pietre tombali (una colonnina ed una lapide paleocristiana con due pellicani sono state rubate nel 1989). La primitiva chiesa romanica, forse sul finire del XVI secolo, quando la chiesa divenne parrocchiale, venne radicalmente trasformata con l’abbassamento delle volte delle navate laterali, la costruzione di una nuova sacrestia, il rifacimento dell’abside. Nel XIX secolo venne costruita la casa parrocchiale con la demolizione del chiostro, di cui rimane solo il bellissimo portale di passaggio tra chiostro e chiesa.
L’attuale facciata è un avancorpo costruito tra il XIV-XV secolo per realizzare un nartece.
Nella sacrestia vecchia un affresco, probabilmente della fine XV – inizi XVI secolo, raffigurante la leggenda di san Giacomo di Compostela e a destra la Trinità in forma di tre figure umane uguali, secondo un’antica iconografia poi condannata dal Concilio di Trento.
Le strutture di fondazione e alcuni piani pavimentali del chostro , che si trovava avanti l’attuale casa parrocchiale, sono stati scavati tra il 2009 ed il 2012 dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”: quattro gallerie verosimilmente porticate chiudevano sui lati uno spazio aperto, probabilmente destinato in origine a giardino, e definivano un quadrilatero a sud della chiesa monastica – attuale parrocchiale – e ad ovest della manica claustrale, oggi ancora esistente seppure trasformata in casa parrocchiale. Alcune sepolture medievali sono emerse dalle gallerie nord ed ovest, dato che aiuta – nel generale silenzio delle fonti scritte – a ricostruire l’immagine del chiostro, evidentemente destinato a luogo di inumazione, verosimilmente per individui anche con una posizione sociale eminente (tra cui benefattori laici, come denuncia il ritrovamento di uno sperone da cavaliere in una delle tombe.
Informazioni:
Il complesso degli edifici del Priorato/monastero si trova in regione Garella, sulla strada che va alla frazione Cagna.
Links:
http://www.monasterodicastelletto.it/
Bibliografia:
RABAGLIO R., Castelli del Biellese, Ed. Leone Griffa, Pollone BI, 2003
Fonti:
Foto in alto da https://www.piemontego.it/monumenti/castelletto-cervo-bi-regione-garella-ex-priorato. Foto in basso da Rabaglio (2003). Altre fotografie si possono trovare nei siti sopra indicati.
Data compilazione scheda:
03/08/2006 -aggiornamento febbraio 2014 e 2025
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – Gruppo Archeologico Torinese

