Vogogna (VB) : “Mascherone” di Dresio
Storia del sito:
Il toponimo di Dresio sembra attestare l’adiacenza ad un tratto di strada antica, che potrebbe essere identificato con quello su cui sorgerà l’abitato medievale di Vogogna.
L’oratorio di san Pietro è di antica origine e sulla fontana a fianco della chiesa era collocato il cosiddetto MASCHERONE (detto talora Mascherone Celtico): una testa in pietra ollare della Valle Antrona che dal 1753 era stata riutilizzata come bocca da cui sgorgava l’acqua della fontana che era stata decorata superiormente con un affresco raffigurante il “Battesimo di Gesù ad opera di S.Giovanni Battista”.
Recentemente la testa, smurata e restaurata, ha potuto essere studiata e datata. L’originale, tra gli esempi d’arte del mondo celtico più importanti in Piemonte, è ora custodito all’interno del Pretorio di Vogogna. L’acqua della fontana, tradizionalmente considerata salutare e benedetta, continua a sgorgare dalla bocca di un calco che riproduce fedelmente la testa.
Secondo F.M. Gambari, “dall’esame della stratigrafia delle malte sovrapposte è stato possibile appurare che la testa, prima del 1753, aveva avuto altri riutilizzi…in una fontana già più di un secolo prima del restauro settecentesco e dell’esecuzione dell’affresco e prima ancora l’impiego come bocca di fontana già in età romana o tardoantica, con il fissaggio trasversale di un tubo forato fittile o plumbeo, annegato in una malta a cocciopesto che ne garantiva la tenuta stagna Prima di questo devastante intervento la testa faceva evidentemente parte di una statua di culto, inserita in un’area sacra all’aperto o in un bosco sacro.”
Descrizione del sito:
Le incisioni che danno forma al volto, quelle della fronte ed a lato degli occhi, i grandi baffi “ad àncora” attaccati al naso rettilineo, evidenziano con immediatezza un simultaneo valore simbolico: le rughe si riuniscono e vanno a formare un albero che parte dalle linee del naso e arriva alle sopracciglia arcuate.
Gambari ritiene che “la testa raffiguri una divinità celtica delle acque salutifere identificabile come Verkos/Belenos ed assimilabile ad Apollo. La testa richiama nello stile l’arte celtica dell’Europa orientale e sembra databile tra la fine del III ed il II sec. a. C., sostanzialmente contemporanea alla fase iniziale della vicina necropoli preromana di S. Bernardo di Ornavasso, rappresenta non solo una testimonianza emblematica e di eccezionale qualità della cultura figurativa dell’Ossola leponzia prima della romanizzazione ma anche, probabilmente, l’evidenza di un culto indigeno collegato all’acqua ed alla vegetazione, conservatosi lungo un asse stradale e trasformatosi fino alla reinterpretazione in senso cristiano, assumendo così uno straordinario rilievo per la storia del territorio e per la stessa comprensione dell’evoluzione storica dei culti preromani nell’area alpina. La testimonianza di un probabile bosco sacro dedicato a Verkos (di cui resta traccia nel toponimo Vergonte, riferito ad un’ampia area) sembra anche indiziare una zona di confine tra le popolazioni preromane e localizza ragionevolmente il tracciato di una via di percorrenza protostorica. D’altra parte la chiara continuità della tradizione di sacralità del sito può spiegare anche la scelta della collocazione a Vogogna dell’epigrafe romana del 196 d.C., (vedi scheda) sancendone la solennità e l’importanza propagandistica.”
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L’oratorio di Desio conserva al suo interno due pregevoli affreschi del XV secolo. Per una interessante figura di santo dell’Ordine dei Servi di Maria è stata recentemente proposta l’identificazione con Pellegrino Laziosi (1266 – 1345) il più importante tra i santi di tale ordine.
Informazioni:
Il “mascherone“ era collocato nella fontana a fianco dell’Oratorio di San Pietro nella frazione Dresio. La riproduzione è sempre visibile a Dresio; invece l’originale è custodito nel Palazzo Pretorio di Vogogna. Comune, tel. 0324 87200
Link:
http://www.comune.vogogna.vb.it
https://www.acoivogogna.org/index.php?option=com_content&view=article&id=18&Itemid=137
https://www.illagomaggiore.it/it_IT/23455,Poi.html
Bibliografia:
GAMBARI F.M., Summo Plano. I Leponti e la Via del Sempione, SBAP e Comune Verbania, VB, 2003
Fonti:
Notizie tratte dai siti sopra indicati e dal sito (risultante chiuso nel 2014) http://www.ossolaweb.net/storia/modules.php?name=Content&pa=showpage&pid=8
Data compilazione scheda:
20/09/2007 – aggiornamento febbraio 2014
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G.A.Torinese