Trontano (VB) : Chiesa della Natività di Maria
Storia del sito:
Santa Maria (o Natività di Maria) di Trontano conserva l’originaria facciata considerata una delle più belle dell’arte romanica ossolana.
Trontano dipendeva dalla pieve di Domodossola, ma le frequenti piene del Toce e del Melezzo ne impedivano frequentemente l’accesso. Per questo motivo fu costruita in Trontano una chiesa che accogliesse i suoi abitanti. La chiesa e la parrocchia di Trontano si separarono dalla pieve di Domodossola intorno alla metà del 1100 e in quell’epoca la chiesa era più che secolare.
La primitiva chiesa di Trontano subì nei secoli aggiunte e modifiche fino ad assumere la forma attuale. L’abside originario venne perduto nel rifacimento e ampliamento del 1554. La pianta antica era un’aula rettangolare orientata da ovest verso est sulla cui testa vi era un’abside semicircolare. Le misure dell’originaria chiesa corrispondono a quelle dell’attuale navata centrale. Questa era coperta da una tetto a doppio spiovente formato da grosse travi su cui appoggiava la copertura in piode (nome locale delle lastre in pietra ollare). L’abside è stata ideata in base al disegno di San Bartolomeo di Villadossola (vedi scheda): presenta lo spazio diviso da cinque lesene coronate da archetti ciechi e aveva anche tre strette finestre.
Il CAMPANILE fu costruito qualche anno dopo la chiesa, sulla cima di uno sperone roccioso a qualche passo dalla chiesa stessa. Nella sua base c’è un’iscrizione che riporta la data di costruzione di questo edificio –la fine del XII secolo– e si trovano inoltre elementi decorativi forse predisposti per la chiesa, ma non utilizzati. La robusta torre aveva un coronamento con una doppia fila di archetti ciechi che sono tuttora evidenti. Questo campanile fu abbattuto per circa due terzi e poi ricostruito.
A Trontano vi è un’ampia casaforte, resto di un antico castello.
Descrizione del sito:
Il muro della facciata e quello della zona absidale si sollevano al di sopra degli spioventi del tetto in un sopralzo per dare maggiore leggerezza alla facciata e maggiore stabilità all’arco absidale. Le pareti sono costruite con materiale lapideo locale e i blocchi sono di dimensioni piuttosto ridotte, legati tra loro con la malta. Il paramento murario invece è composto da lastre di beola (gneiss locale) disposte in modo non parallelo tra loro e per questo ogni lesena rompe la continuità dei corsi. La porta presente nella facciata era rettangolare e sormontata da un arco di scarico in rilievo. Attorno a questo vi era un motivo a tortiglione e nella lunetta dello stesso vi era scolpita, su una pioda, una croce con codolo affiancata da un serpente e da una colomba, simboli di un detto evangelico.
Gli scomparti della facciata sono ottenuti da due larghe lesene che partono da un basamento e si rastremano nella parte superiore per collegarsi poi alla gronda del tetto. L’ordine medio e quello inferiore sono sfondati da una leggera risega a sua volta divisa da quattro semicolonne, con la parte centrale libera per la porta e per una bifora sovrastante l’entrata. Originariamente nel timpano, il quale aveva un parametro murario liscio, c’era un occhio circolare con una forte strombatura verso l’esterno.
Anche la facciata meridionale era modulata da una leggera risega coronata da una serie di ventiquattro archetti ciechi su cui poggiavano le piode del tetto. Questa facciata è divisa da sette strette lesene e simile a questa è anche quella settentrionale, dove però ci sono solo ventitre archetti e lo spazio è diviso in undici scomparti da dieci lesene.
Tre finestre, presenti in entrambe le facciate laterali, davano luce alla chiesa e non risultano simmetricamente disposte rispetto all’asse dell’edificio sacro. Le finestre a doppia strombatura erano piuttosto strette e lunghe e la strombatura verso l’esterno era ottenuta con brevi riseghe, mentre alcune all’interno avevano un intonaco che è stato poi dipinto. L’arco superiore alle finestre è ricavato da un blocco di beola ed è decorato esternamente.
All’interno, sulla parete meridionale, in vicinanza del presbiterio, si sono conservati i resti di una decorazione formata da una greca policroma e appena sotto si trovano le sinopie di alcune figure. Si è mantenuta completa la decorazione nello strombo di una finestra e vi sono tracce di decorazione anche in altre finestre.
Informazioni:
Su Piazza Chiesa, tel. 0324.45646
Link:
http://www.comune.trontano.vb.it/ComSchedaTem.asp?Id=5675
Bibliografia:
BERTAMINI T., S. Maria di Trontano, Ed. Spadaccini, Verbania VB, 1973, Estratto da “Oscellana” A. 3, n. 3, 1973
Fonti:
Notizie e fotografie tratte dal sito sopraccitato.
Una fotografia delle decorazioni scultoree degli archetti si trova su www.escursionando.it
Data compilazione scheda:
23/09/2007 – aggiornamento febbraio 2014
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G.A.Torinese