Salussola (BI) : Resti della Pieve di San Pellegrino di Puliaco

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Storia del sito:
Nel territorio dell’odierno comune di Salussola, collocato su uno sperone della Serra, sorgeva l’antica Victimulae abitata dalle popolazioni indigene che sfruttavano le risorse auree della Bessa; fu poi centro romano di grande importanza che mantenne anche durante l’alto medioevo, confermato dalla presenza, in un territorio ristretto, di ben tre pievi: San Secondo nella frazione omonima, San Pellegrino di Puliaco in località San Pellegrino di cui resta il campanile romanico, San Pietro Levita, oggi incorporata nella cascina San Pietro all’ingresso del paese e completamente trasformata in periodo barocco.
La PIEVE DI SAN PELLEGRINO sorgeva nel villaggio romano di Puliaco, presso Salussola e precisamente nella piana dell’Elvo, tra Vigellio e la strada provinciale per Massazza. San Pellegrino fu la seconda pieve sorta sull’attuale territorio di Salussola e le sue origini vanno collocate nella seconda metà del secolo V d.C. Dovette essere una pieve molto importante se ancora nel XIII secolo estendeva la sua giurisdizione sulle molte chiesa nella zona tra Viverone e Cossato. Il più antico pievano citato negli archivi è Vilielmo, nel 1190. Nominata in tutti gli elenchi delle pievi vercellesi dei secoli XIII, XIV e XV, seguì anch’essa la sorte del villaggio.
Le lotte tra Guelfi e Ghibellini, intorno al 1312, devastarono fortemente l’abitato di Puliaco, tanto che a poco a poco fu abbandonato dai suoi abitanti, come avvenne anche per i villaggi di Private e d’Arro. Anche la chiesa dovette essere lasciata all’abbandono e fu proprio in conseguenza di questi fatti che, l’11 settembre 1413, il Vescovo di Vercelli, Matteo Gisalberti, aggregò la pieve di San Pellegrino, con le chiese vicine di San Lorenzo di Puliaco, di San Giovanni Battista di Private e di Santa Maria di Arro con tutti i loro beni e privilegi, alla chiesa di Santa Maria Assunta, nel borgo di Salussola, trasportando in questa chiesa anche l’esercizio di tutti i diritti plebani.
Da questa data in avanti però, l’antica pieve, officiata solo più nella festa del Santo, iniziò la sua decadenza e la sua rovina. Le bande di Facino Cane ne completarono la distruzione. Nel 1619 si pensò di utilizzare parte delle pietre del campanile per costruire quello di Santa Maria Assunta.

Descrizione del sito:
Della Pieve di San Pellegrino di Puliaco si sono conservati i resti del massiccio campanile e le fondamenta dei muri della chiesa, da cui risulta che doveva essere a tre navate. È ancora intatta la parte inferiore dell’abside della navata laterale a sud, la cui struttura muraria è costituita da ciottoli del torrente Elvo, disposti a spina di pesce, legati da spessi strati di malta, su cui si vedono le incisioni fatte con la punta della cazzuola. All’esterno quest’abside mostra tre strati di lesene, formate da mattoni, intercalati da pochi conci di pietra. Anche della facciata è rimasto un solo tratto di muro, costituito da conci di pietra disposti disordinatamente con al centro l’apertura che un tempo doveva contenere la porta principale della chiesa.
I resti più interessanti sono quelli del campanile, di pianta quadrata, addossato alla chiesa sul lato nord. Muri dello spessore di circa un metro e mezzo alla base, che vanno restringendosi a piani verso la sommità, eseguiti in ciottoli di torrente a spina di pesce, con agli spigoli resti di contrafforti in blocchi di pietra squadrata e mattoni. Una porta con arco romanico dava adito al campanile da una navata laterale della chiesa. Numerosi resti di tegoloni romani attestano quale doveva essere la copertura del campanile e della chiesa. Da questi resti possiamo datare il campanile al secolo XII e la chiesa a pochi decenni prima: si tratta quindi di una ricostruzione della chiesa plebana primitiva.
I resti dell’antico battistero probabilmente sono ancora interrati.

Informazioni:
I resti della pieve di san Pellegrino si vedono transitando sulla strada provinciale per Massazza, in direzione nord-est, oltre il sottovia ferroviario, in un bosco di fitte acacie. Comune, tel. 0161 998124


Link:
http://www.salussola.net/puliaco_-_la_pieve_di_san_pellegrino.html

Bibliografia:
D. LEBOLE, Storia della chiesa biellese, Le Pievi di Vittimulo e Puliaco, Tip.e Lib. Biellese, Biella, 1979

Fonti:
Notizie e fotografia tratte dal sito sopraccitato.

Data compilazione scheda:
8/2/2007 – aggiornamento giugno 2014

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G.A.Torinese