Moncalieri (TO) : Castello

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Storia del sito:
L’esistenza di un castello è attestata per la prima volta in un documento della metà del Duecento, si trattava probabilmente di una casaforte a guardia del ponte sul Po di Moncalieri. Nel 1475 per volere di Jolanda di Valois, moglie di Amedeo IX di Savoia, subì una radicale trasformazione. L’edificio venne ampliato e munito di quattro torri angolari cilindriche (oggi ne rimangono due, incorporate nella facciata, la terza è riapparsa durante i restauri effettuati nel 1990, la quarta è andata distrutta). Caduto in rovina durante le guerre franco-spagnole, tornò a nuova e più splendida vita fra Seicento e Settecento per volere di Carlo Emanuele I (1580-1630) e Cristina di Francia. I lavori vengono affidati a Carlo e Amedeo di Castellamonte e a Benedetto Alfieri. Con Vittorio Amedeo III, su progetto dell’architetto Francesco Martinez, l’edificio assunse l’aspetto odierno: pianta quadrilatera, con quattro padiglioni più alti agli spigoli. Il lato posteriore verso la collina non è un corpo fabbricato ma un ampio terrazzo di collegamento con il parco. Pittori come Michele Angelo Rapous e Angelo Antonio Cignaroli, mobilieri insigni come Giuseppe M. Bonzanigo e Pietro Piffetti contribuirono a rendere sontuosa la regia dimora. Devastato e spogliato dai Francesi che ne fecero via via una caserma, un ospedale e un carcere militare, nel XIX sec. venne restaurato in fasi successive da Vittorio Emanuele I (che vi morì nel 1824) e Carlo Alberto. Fu infine residenza preferita di Vittorio Emanuele II, che lo fece arredare secondo il gusto di ricco eclettismo della seconda metà dell’Ottocento. È una dimora sabauda fra le più ricche di memorie: Vittorio Amedeo II, primo re di Sardegna, vi fu rinchiuso dal figlio Carlo Emanuele III. In una delle sue sale fu firmato nel 1849 il famoso proclama di Moncalieri, ispirato da Massimo d’Azeglio. Con esso Vittorio Emanuele II, rivolgendosi direttamente al paese, scioglieva una Camera dei Deputati diventata “impossibile” dopo l’abdicazione di Carlo Alberto e faceva approvare da una nuova assemblea il trattato di pace stipulato con l’Austria al termine della prima guerra d’indipendenza. Trasformato nuovamente in ospedale militare durante la prima guerra mondiale, dal 1948 il complesso è stato dato in consegna al I° battaglione Allievi Carabinieri Piemonte

Descrizione del sito e dei ritrovamenti:
Sono visitabili, a testimonianza dell’antico splendore, gli appartamenti della regina Maria Adelaide, moglie di Vittorio Emanuele II e della principessa Maria Letizia, nipote del “Re Galantuomo” oltre alla sala nella quale nel 1849 venne firmato il proclama di Moncalieri. Gli esempi più interessanti di decorazione settecentesca, risparmiati dai restauri dell’Ottocento, si trovano in particolare nell’appartamento di Maria Letizia con un delizioso salotto cinese, divenuto poi sala da bagno. Sempre del settecento inoltrato è la volta a tempera con “Figurine e paesaggi esotici” di raffinata fattura. La camera da letto della principessa è rilevante per l’unità stilistica di tutti gli elementi che la compongono. Fastosa la sala di ricevimento, ricca di dipinti di notevole interesse. I recenti scavi della Soprintendenza Archeologica del Piemonte hanno restituito materiale medievale. In particolare è stata indagata la torre ovest di facciata del castello, ampliata da Tommaso III di Savoia alla fine del XIII secolo. L’indagine ha interessato il deposito stratificatosi all’interno della torre con il progressivo scarico di materiale di rifiuto proveniente dalle cucine della nobile dimora. È stato così recuperato uno straordinario complesso di materiali anche organici ottimamente conservati grazie alle particolari condizioni di giacitura in ambiente sigillato, con scarsissima umidità. In successione stratigrafica sono state ritrovate 43 monete e gettoni, datati tra la seconda metà del XIII e la fine del XVI-XVII secolo, e un vasto campionario di ceramiche invetriate datate tra la fine del XIII e la seconda metà del XV secolo.

Informazioni:
Tel. 3665992861 oppure 011 6401260 ; email: accademiaarchimandriti@yahoo.it

Links:
http://www.comune.moncalieri.to.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/693

http://www.residenzereali.it/index.php/it/residenze-reali-del-piemonte/castello-di-moncalieri

http://www.beniculturali.it/mibac/

Bibliografia:
DE BENEDETTI MICHELE, Palazzi e Ville Reali d’Italia, 1973; PERNICE FRANCESCO, Moncalieri – Il castello passato e presente, 1992
PERNICE FRANCESCO, Il castello di Moncalieri. Restauri 1989-1990
PEYROT A. – SINEO G., Moncalieri nei secoli: notizie storiche ed iconografiche
PANTÒ G., Produzione e commerci di vasellame d’uso domestico tra la fine del mondo antico e il Medioevo, in Archeologia in Piemonte. Il Medioevo, a cura di MERCANDO L. e MICHELETTO E.
PANTÒ G. (a cura di), Il sapere dei sapori: cuochi e banchetti nel castello di Moncalieri ( catalogo della mostra 2005-1006), Celid, Torino 2005

Fonti:
Fotografia dal sito http://www.residenzereali.it/

Data compilazione scheda:
13/04/2006 – aggiornam. giugno 2014

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Mauro Marnetto – Gruppo Archeologico Torinese