Borgomasino (TO) : Necropoli longobarda di Cantarana

Storia del sito:
Tra il 1887 e il 1893 in regione Cantarana, venne scoperta, in coincidenza con una cava di argilla, una estesa necropoli longobarda di oltre 90 tombe con ricchi corredi.
Nel 568 D.C. i Longobardi invasero l’Italia. In questa impresa vennero aiutati da genti da loro assoggettate come i Bulgari, che si insediarono in prevalenza nell’area intorno al Ticino.
Nell’ultimo quarto del VI secolo, epoca dello stanziamento Longobardo, in Borgomasino esisteva probabilmente una zona fortificata nel luogo in cui sorge l’attuale castello. Gli studi più recenti sembrano propendere per la presenza in zona, già in epoca tardo antica, di una stazione di tappa militare, probabile stanziamento di cavalleria sarmata, lungo la strada da Eporedia (Ivrea, dove vi era una prefettura sarmata) a Quadrata (sita alla confluenza della Dora con il Po).
Non si hanno reperti sull’insediamento che ha originato la necropoli, ma si sa che il nucleo attorno all’antica parrocchiale di Borgomasino si chiama ancor oggi Sale, (termine di derivazione longobarda) e nei documenti altomedievali il paese è detto “Castrum Bulgari”. La “Sala” era il luogo di fermata della “Fara” longobarda (gruppo migrante, lignaggio famigliare, distaccamento militare basato sul gruppo famigliare) e la presenza dei due toponimi suggerirebbe una presenza di Bulgari in questo territorio.
La frammentarietà della documentazione e l’antichità del rinvenimento non hanno consentito una precisa analisi archeologica, comunque questa resta una delle più grandi necropoli longobarde in area padana.

Descrizione dei ritrovamenti:
Nelle sepolture dei guerrieri venero ritrovate oltre 30 lame, “spate” e “sax”, punte di lancia, speroni, umboni di scudo, fibbie e una croce in lamina d’oro sbalzata. Vennero ritrovati resti di cavalli, a testimonianza di pratiche che sono state reperite anche altrove, come nella necropoli di Collegno (TO).
Nelle sepolture femminili furono trovati bracciali in bronzo, orecchini in filigrana d’oro e collane con vaghi in terracotta smaltata.
La necropoli ha reso anche parecchi vasi in ceramica con decorazione stampigliata su pasta molle e uno in pietra ollare.

Bibliografia:
NEGRO PONZI MANCINI M., La necropoli longobarda di Borgomasino, in Archeologia e Arte nel Canavese (a cura di B. Signorelli e P. Uscello), Atti del Convegno (Torino-Ivrea, settembre 1998), , n.s. L, (1998, ma 2000), 41-76.
CIMA M., Uomini e terre in canavese tra età Romana e Medioevo, Ed. Nautilus, Torino, 2003

Data compilazione scheda:
01/10/2007 – aggiorn. giugno 2014

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta -G.A.Torinese