Cambiano (TO) : “Castello” di Mosetti

Storia del sito:
Edificio di significativo interesse architettonico, che meriterebbe un’accorta opera di restauro. La sua origine parrebbe relativamente tarda, non precedente la metà del XIII secolo. Già nei Catasti chieresi del 1275 e del 1327 compare come compreso nei beni della famiglia Gribaldi. Tuttavia è significativo che negli Statuti del 1311 (riportanti norme emanate dal Comune nel secolo precedente), non compaia fra le cascine fortificate destinate a raccogliere il grano che deve essere inviato a Chieri. Solo dal 1366 – con il toponimo “Moxatos”, i Mosetti vengono regolarmente ricompresi in ogni elenco dei casali chieresi. Nel Quattrocento passano alla famiglia Broglia e nel 1748 ai Levrotto.

Descrizione del sito:
Castel Mosetti, con Mosi, Fontaneto e Ponticelli, sorge sulla cosiddetta ‘via Alta’, che collega Chieri a Santena: la concentrazione di castra in quest’area del Chierese meridionale era indirizzata al controllo capillare di un territorio ricco di corsi d’acqua. L’edificio si presenta come un edificio a corte chiusa in muratura laterizia, addossato ad un’originaria torre quadrangolare isolata (l’attuale mastio) posta a protezione dell’ingresso. Lo schema parrebbe derivato dalle torri-porta dei ricetti. La torre è coperta da un tetto ad un solo spiovente, rivolto verso l’esterno.
Le due ali che affiancano la torre sono ornate nella parte sommitale con fregi a mensole scalari e fasce a denti di sega a sottolineare il coronamento della torre e i passi di ronda delle cortine laterali. e si concludevano con una merlatura a coda di rondine ora chiusa superiormente da un tetto a falde. Il fabbricato retrostante ha una pianta quadrata con piccola corte centrale sulla quale si affacciano tre corpi di due piani fuori terra, ed un quarto corpo a tre piani sormontati da un passo di ronda che si apre all’esterno con un loggiato L’interno del cortile conserva, al centro, un pozzo in laterizi con copertura in coppi. Le pareti dell’edificio che si affacciano sul cortile hanno oggi un paramento in mattoni a vista ed una, in particolare, è arricchita da due fasce marcapiano formate da laterizi lavorati simili a quelli delle cornici delle finestre ogivali (un tempo “bifore”). La mancanza di decorazioni a figure geometriche o vegetali e la sola presenza di mattoni con il bordo arrotondato, alternativamente concavo o convesso, fanno pensare ad una costruzione tardo-trecentesca, frutto di un rinnovamento di parte della casa operato negli anni in cui anche Chieri iniziava la grande ricostruzione secondo il gusto gotico.

Informazioni:
seguendo la SS 29 Torino-Alba, immediatamente dopo l’ingresso dell’A21 TO-Piacenza deviare a sinistra in direzione di Chieri (Strada Vecchia di Chieri) dopo circa 1 chilometro Borgata dei Mosetti.
Cascina privata (visibile solo dall’esterno).

Link:
http://parrocchiacambiano.it/storia-e-arte/castelli-dei-mosi-e-dei-mosetti/

Bibliografia:
G. VANETTI, Chieri ed il suo territorio, 1989
Atlante castellano. Strutture fortificate della provincia di Torino, a cura di M. VIGLINO DAVICO, A. BRUNO JR., E. LUSSO, G. G. MASSARA, F. NOVELLI, Torino 2007, p. 100
F. BERGAMINI, Architetture tardomedievali tra Chierese e Monferrato astigiano: un paesaggio culturale, Torino 2018, (BSBS CXVI) – Fascicolo II – Luglio – Dicembre

Fonti:
Fotografie 1, 2 e 3 GAT.

Data compilazione scheda:
18 febbraio 2001 – aggiornam. settembre 2022

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Mauro Marnetto – Gruppo Archeologico Torinese