Provincia di Cuneo
Alba (CN) : Chiesa di San Domenico
Storia del sito:
La Chiesa di San Domenico venne fondata il 22 novembre 1292, secondo i documenti di donazione del terreno, e affidata ai frati predicatori Domenicani. Il lato est appoggia sui resti di un edificio romano di carattere residenziale. La costruzione durò molti anni perché, in un documento del 1440, il Papa Eugenio IV concesse indulgenze per raccogliere fondi per i lavori della fabbrica ancora “imperfecta”. Probabilmente in tale periodo venne anche rimaneggiata in parte la struttura, completata nel 1474. Vi furono successivamente, tra la seconda metà del 1600 e gli inizi del 1700, pesanti interventi che alterarono la statica della struttura gotica con la costruzione di 10 cappelle laterali. Nel sec. XIX vennero chiuse tre finestre dell’abside, asportate lapidi e iscrizioni, coperti affreschi, modificati altari ecc.
Alla Chiesa era annesso un convento, che venne demolito tra il XIX e il XX secolo.
Una prima fase di restauri avvenne intorno al 1930 con il ripristino dell’abside e la riapertura delle tre finestre; il restauro delle cappelle terminali delle navate laterali; la chiusura delle 10 cappelle perimetrali; il ripristino del pavimento all’antico livello; il recupero di alcuni affreschi, in particolare il Santo e la Madonna della Misericordia nell’abside destra. Vennero abbattute alcune costruzioni recenti addossate all’abside e al campanile.
Dal 1975 a oggi sono stati eseguiti molti e complessi restauri per recuperare le antiche strutture, consolidare la statica dell’edificio con tiranti in acciaio alle arcate delle navate laterali, rifare il tetto, recuperare alcuni cicli di affreschi nella cappella terminale e dell’abside della navata sinistra, ecc.
Lo scavo archeologico permise di scoprire nel 1983 il pavimento in cotto del XIV secolo, tombe di epoca dal XIV al XVIII secolo e, nella navata centrale, la fossa per la fusione di una campana del XV-XVI sec.
Nel 1985 vennero completati i lavori di restauro del pavimento, di posa di impianto elettrico, illuminazione, porte, impianto di amplificazione sonora.
Nel 1996-1998 altri scavi rivelarono i resti di una domus romana, si demolirono 4 cappelle pericolanti, vennero alla luce i resti di un ciclo di affreschi del XIV secolo. Vennero completati altri lavori di restauro della facciata. Ancora da attuare parte del recupero degli affreschi della navata centrale e delle colonne.
Descrizione del sito:
La Chiesa è di stile gotico severo primitivo, ad archi semiacuti. Le cordonature, le travature e le decorazioni testimoniano, nella zona, il passaggio dal romanico al gotico databile alla seconda metà del 1200.
La Chiesa di San Domenico presenta una facciata a due spioventi, divisa in tre campi da paraste; nel mediano sorge il portale a strombo con affresco nella lunetta (rappresentante la Madonna del Rosario con San Domenico e santa Caterina, restaurato nel 1991) con colonnine di arenaria e mattoni a fasce alterne. Il portale é sormontato da arco trilobo entro un arco ogivale e da un occhio.
L’abside è semidecagonale con contrafforti e 5 grandi finestre gotiche strombate di m 9 x 0,95.
L’interno è a forma basilicale lunga m 50, a 3 navate alte circa m 17, tutte in mattoni, divise da colonne con archi ogivali. La navata centrale è larga m 8,70; le navate laterali sono larghe m 4,40 ciascuna. Le volte sono a crociera con cordonature poggianti su colonne cilindriche centrali e su semicolonne incastrate nei muri perimetrali.
Gli scavi hanno portato ad un abbassamento del piano del pavimento fino a 70 cm al di sotto della quota attuale.
L’interno è oggi spoglio degli altari barocchi e di ogni arredo, ed è a disposizione della città per manifestazioni culturali.
Gli affreschi possono essere sinteticamente suddivisi come segue:
– ciclo 1300-1330: decorazione di finestre, lunette, fregi nella settima e ottava campata di sinistra;
– ciclo 1340-1350: completamento delle decorazioni precedenti, decorazione degli archi della volta e stemma troncato sotto gli archetti dell’edicola;
– ciclo 1360-1365: “Storie di sant’Antonio Abate” nella parete destra della navata sinistra. “Madonna della Misericordia” nell’ottava campata della navata destra;
– ciclo 1380-1390: affreschi, recuperati nel 1972, dedicati a Cristo, la Madonna e san Giacomo;
– ciclo 1400-1410: sulla parete di sinistra le “Storie di santa Caterina d’Alessandria; santa Caterina da Siena; beato Pietro di Lussemburgo”;
– ciclo 1450: “Martirio di san Sebastiano” sulla parete sinistra della navata sinistra.
Altri affreschi sono datati tra la fine del 1400 e l’inizio del 1500 e, nel lato destro dell’abside, vi é il sarcofago di Saracena Morelli del 1491.
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CATTEDRALE DI SAN LORENZO. Tra il 1486 e il 1517 fu ricostruito in stile gotico il Duomo e dell’antico edificio, già esistente nell’XI secolo, furono mantenuti soltanto il campanile, i tre portali, il portico della facciata e la cripta.
CAMPANILE, risalente al XII secolo e modificato nel 1477, a pianta quadrata, con monofore e due ordini di doppie bifore. All’ultimo piano una quadrifora che presenta aperte solo le due centrali. Vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Duomo_di_Alba da cui è tratta la fotografia n°4.
Informazioni:
Via T. Calissano. Info Famija Albeisa tel. 0173 441742; email: info@famijaalbeisa.it
Links:
http://www.famijaalbeisa.it/getcontent.aspx?nID=38&l=it
Bibliografia:
MACCARIO L., Per un intervento di restauro del San Domenico, “Alba Pompeia”, 1980, fasc. II
CROSETTO A., MICHELETTO E., Indagine archeologica nella chiesa di San Domenico di Alba (anni 1981-1983), “Alba Pompeia”, 1984, fasc. I
GALANTE GARRONE G., Per il San Domenico di Alba: ricerche e restauri, in “Ricerche sulla pittura del Quattrocento in Piemonte”, Torino 1985, p. 25
TOSCO C., Il gotico ad Alba: l’architettura degli ordini mendicanti, Ediz. Famija Albeisa, Alba, 1999
QUASIMODO F., SEMENZATO A. , Studi per una storia di Alba, una città del Medioevo, Ediz. Famija Albeisa, Alba, 1999
BUCCOLO A. (a cura di), Alba – Chiesa di San Domenico, Ediz. Famija Albeisa, Alba, 2001
Fonti:
Fotografia in alto dal sito indicato al n° 1. Foto 2 particolare, foto 3 da http://provinciadicuneoinfoto.blogspot.it/2012/09/interni-della-chiesa-di-san-domenico.html
Foto n° 4 da Wikipedia
Data compilazione scheda:
22/04/2005 – aggiornam. luglio 2014
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G. A. Torinese
Aisone (CN) : campanile romanico della Parrocchiale – reperti neolitici
Storia e descrizione del sito:
La Parrocchiale di Aisone, dedicata alla Natività di Maria Santissima, fu costruita sui resti di una più antica chiesa del XIII secolo eretta dai benedettini e distrutta dalle armate francesi e spagnole nel 1744. Si salvò il bel CAMPANILE, a base quadrata, in pietra in stile romanico del XIII secolo. Presenta cinque piani e cuspide piramidale, monofore e bifore ornate da piccole colonne ed archetti marcapiano.
All’interno della chiesa, un FONTE BATTESIMALE datato 1491 e con inciso il motto dei Savoia: fert.
In località Morra, un raro ACQUEDOTTO con arcate in pietra DI ORIGINE MEDIEVALE, che serviva probabilmente un mulino o attività di lavorazione della canapa.
Descrizione del sito e dei ritrovamenti:
A monte dell’abitato di Aisone si trovano numerose cavità naturali che sono state utilizzate dall’uomo nella preistoria. Le grotte sono osservabili dalla strada statale e effettuando la breve passeggiata nel Vallone di Rio Borbone: dopo la strada per il Piron si imbocca a destra una sterrata che porta ad una suggestiva conca contornata da pareti e torrioni di conglomerato.
Gli scavi archeologici condotti negli anni ’50 e’90 del Novecento hanno messo in luce un INSEDIAMENTO STAGIONALE databile al Neolitico Medio e Finale (V – inizio del IV millennio a.C.). Grazie ai reperti rinvenuti nel corso delle indagini archeologiche e oggi conservati presso il Museo Civico di Cuneo è stato possibile scoprire molte cose sulla vita dei primi abitanti della Valle Stura. La caccia e la pastorizia, documentate dalla presenza di resti ossei di animali selvatici e non (stambecchi, camosci, ovini e caprini), rappresentavano la principale fonte di sostentamento per i frequentatori del sito. Macine e macinelli in pietra, usati per ottenere la farina e probabilmente per lavorare l’ocra, testimoniano la conoscenza e la pratica dell’agricoltura. Gli strumenti in pietra e i manufatti in osso indicano poi un’intensa attività di lavorazione e trasformazione delle materie prime animali e vegetali. Resti di animali documentano la caccia a caprioli, stambecchi e cervi.
I reperti ceramici sono estremamente interessanti e utili a comprendere i rapporti che a partire dal Neolitico cominciano a instaurarsi tra comunità poste talvolta anche a notevole distanza. In particolare, il ritrovamento di vasi dalla peculiare apertura a “bocca quadrata” indica l’appartenenza del sito di Aisone alla cultura detta dei Vasi a Bocca Quadrata (VBQ), formatasi durante la prima metà del V millennio e diffusa in tutta l’Italia settentrionale. Tazze e vasi con i manici forati, attraverso le quali probabilmente venivano fatte passare delle cordicelle per poter sospendere i contenitori indicano, alla fine del V millennio a.C., gli stretti contatti culturali con gruppi transalpini occidentali dell’area franco-elvetica (cultura detta “Chasseana”). Tra gli utensili in pietra, significativa è la presenza di punte di freccia in selce, usate per la caccia. La frequentazione del sito di Aisone doveva essere verosimilmente legata anche all’approvvigionamento di quarzite, reperibile nelle adiacenze del riparo e, più in generale, nell’area del massiccio dell’Argentera. La successiva frequentazione del sito mostra influenze transalpine e del Piemonte meridionale (seconda metà del V secolo a.C.).
L’Ente Aree protette Alpi Marittime ha realizzato il Sentiero delle Grotte segnalato e attrezzato con pannelli. Il tempo di percorrenza è di circa 2 ore e l’itinerario ha inizio dalla Taverna delle Grotte, all’interno dell’abitato in v. Fossà, i cui allestimenti costituiscono un’introduzione alla visita del sito archeologico con pannelli informativi e con la riproduzione del riparo sottoroccia 10, che era posto a un’altitudine di 884 metri.
Informazioni:
Comune tel. 0171 95751 ; e-mail comune.aisone@vallestura.cn.it
Chiesa Natività Maria SS. in Via Roma / piazza Matteotti, 2. Tel. 0171959147
Links:
http://www.comune.aisone.cn.it/
http://www.parcoalpimarittime.it
http://www.grottediaisone.areeprotettealpimarittime.it/ (sito relativo alle grotte, all’area archeologica e alla riserva naturale)
Bibliografia:
MANDOLESI A., Paesaggi archeologici del Piemonte e della Valle d’Aosta, Editurist, Torino 2007
Fonti:
Fotografie dal sito del Comune.
Foto dell’acquedotto di Giorgio Bernardi.
Data compilazione scheda:
19 dicembre 2011 – revisione febbraio 2014 e febbraio 2024
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G.A.Torinese
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