Carrù (CN) : Chiesa di San Pietro in Grado

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Storia del sito:
L’origine e il nome di Carrù non sono documentati, ma anticamente il territorio fu abitato da una popolazione celtica, i Liguri Bagienni, dalla cui lingua si potrebbe risalire al significato di “fortezza avanzata”. Diplomi Imperiali e Bolle Papali dei secoli XIº e XIIº documentano la presenza, nel territorio carrucese, di un edificio di culto cristiano dedicato a San Pietro Apostolo. La Chiesa di S. Pietro rivestiva il ruolo di principale luogo di culto del circostante territorio. Citata come “pieve” in un diploma di Enrico II del 1041, venne confermata nel 1153. Nel XIII secolo, all’interno della villa fortificata carrucese, cresciuta in prossimità del Castello, viene eretta la Chiesa di Santa Maria sull’attuale sito parrocchiale. Perso il titolo di pieve, la chiesa di S. Pietro in Gradu, o Grado, risultò soggetta alla chiesa di Ferrania (affidata ai canonici regolari di S. Agostino) della circoscrizione plebana di Millesimo (SV) (bolla di Innocenzo IV del 27 settembre 1245), con titolo di priorato (Conterno 1989). Nel 1345 è però della diocesi di Asti, come esente da plebatus. Sempre nel 1345 è attestata la presenza di una chiesa «Sanctae Margarite de Carruco» (Santa Margherita alla Priosa), priorato alle dipendenze dell’abbazia di Sant’Anastasio di Asti. Nel 1575 fu aggregata al seminario di Mondovì, passata al patronato dei Signori Costa della Trinità sino agli inizi del Novecento. Poi iniziò il lento decadimento dell’edificio.

Descrizione del sito:
carru piantina La chiesa aveva in origine pianta basilicale a tre navate con tre absidi rotonde ed era preceduta da un atrio aperto. Le navate erano divise da rustici pilastri e arcate in mattoni, quella centrale era più alta; il tetto in capriate a vista. Le murature erano costituite da ciottoli, arenaria di spacco, mattoni, spesso di recupero, ed erano a vista sia all’esterno che all’interno con tratti a spina di pesce. Della struttura originaria sono rimaste la navata centrale, che è l’attuale chiesa, la parte terminale della navata sinistra con la sua abside, che funge oggi da sacrestia; della navata destra è rimasto il solo cilindro con catino absidale.
La facciata a capanna ha archetti pensili salienti sul profilo del tetto, fatti di mattoncini molto irregolari; altri tre archetti più curati fanno cornice orizzontale alla destra dell’arco centrale. L’interno ha subito modifiche nei secoli, e si presenta intonacato senza decorazione pittorica.

Descrizione dei ritrovamenti:
La lapide più antica fu rinvenuta presso la chiesa di San Pietro in Grado e si riferisce probabilmente alla vittoria dei Romani sui Liguri Statielli della tribù Camilla (anno di Roma 630), riportando l’iscrizione “Marco Fulvio sciolse volentieri e meritatamente il suo voto agli Dei Mani” (ignota la collocazione odierna della lapide).
Una piccola necropoli fu scoperta nel 1870 in località Abatina dagli operai che costruirono la ferrovia Bra-Savona (alcuni reperti si trovano presso il Museo Archeologico di Torino).

Informazioni:
L’edificio si trova lungo la strada verso Clavesana, a est, all’interno del complesso novecentesco di “Villa San Pietro”. Comune tel. 0173 757711

Links:
http://www.comune.carru.cn.it

http://www.turismoincarru.it/ita/turismo/sanpietro.asp

Bibliografia:
Bertone L., Arte nel Monregalese, L’Artistica editrice, Savigliano CN, 2002
Conterno G., Pievi e chiese tra Tanaro e Stura nel 1388 in “La diocesi di Mondovì. Le ragioni di una storia” – Miscellanea, Diocesi di Mondovì CN, 1989
Vedi: storia_di_Carrù

Fonti:
Fotografia in alto dal sito indicato al n° 2.

Data compilazione scheda:
03/01/2009 – aggiornam. luglio 2014

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G.A.Torinese