Briona – San Bernardino (NO) : Necropoli a tumuli

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Storia del sito:
La necropoli a tumuli di San Bernardino di Briona rappresenta oggi il sito più significativo del periodo compreso fra il 550 e il 500 a.C. della cultura di Golasecca nel territorio novarese, all’interno del quale è stato possibile rinvenire una grande quantità di reperti funebri. La cremazione rimane il rito funerario dominante nell’ambito di questa cultura: le ceneri del corpo carbonizzato del defunto venivano, infatti, raccolte in urne cinerarie, grossi vasi a loro volta ricoperti da una coppa capovolta, che erano successivamente sotterrati in pozzetti scavati nella terra o in fosse composte da lastre di pietra. Solitamente i gruppi di tombe a cremazione erano racchiusi in cerchi di pietre che probabilmente ne delimitavano i tumuli. Non mancano comunque nei ritrovamenti esempi di tombe a inumazione, rito diffuso in prevalenza nella cultura di Golasecca del Canton Ticino e, probabilmente, in parte adottato anche nel territorio novarese a San Bernardino di Briona.

Descrizione dei ritrovamenti:
Il corredo funerario golasecchiano è in prevalenza costituito da ceramiche, armi e oggetti di ornamento in bronzo e ferro. La ceramica si presenta con un impasto meno grossolano di quella ad uso domestico, realizzata in maniera più raffinata. Urne, ciotole a coperchio, coppe e bicchieri sono decorati con forme e finimenti variabili a seconda del diverso periodo in cui sono state ritrovate: la forma biconica, con larga imboccatura svasata, per esempio, ornata a fasce sovrapposte di motivi geometrici, come “denti di lupo”, reticoli e linee oblique impressi o incisi, è tipica delle urne cinerarie risalenti alla fase più antica della cultura di Golasecca (IX-VIII secolo a.C.); in un secondo tempo l’urna assume invece una forma tondeggiante con imboccatura stretta, decorata in prevalenza a reticolo o a spina di pesce. Ruolo di primaria importanza per datare un corredo funerario è quello della fibula, oggetto metallico in bronzo o ferro, talvolta realizzato anche in oro e argento, appartenente all’abbigliamento ornamentale personale del periodo golasecchiano antico, di solito utilizzato come spilla di sicurezza, particolarmente determinante per la datazione poiché presenta forme diverse in epoche differenti. Un considerevole numero di oggetti metallici d’ornamento personale è stato ritrovato all’interno dei corredi funebri provenienti dalla necropoli, come ganci, passanti di cinture, anelli, armille – bracciali finemente decorati – e pendagli di varia forma con catenelle e collane, talvolta accompagnati da piccoli equipaggiamenti da toeletta. Il corredo funebre golasecchiano comprende le fusaiole, elementi in terracotta decorati ad impressioni e collegati alla pratica della filatura con la conocchia che, inserita all’estremità inferiore del fuso, facilitava con il proprio peso il movimento di rotazione impresso al filo dalla filatrice. Altro materiale ritrovato nella necropoli golasecchiana è costituito dall’ambra. Succo resinoso fossilizzato, l’ambra più pregiata di colore giallo chiaro proviene dai giacimenti di foreste di pini e abeti situati in prossimità del mar Baltico. Utilizzata fin dal Neolitico per l’intaglio di talismani e oggetti ornamentali e commerciata attraverso le più importanti vie di comunicazione, giunse probabilmente attraverso il Ticino nel territorio novarese, per essere ampiamente impiegata nei corredi funerari. L’equipaggiamento militare ritrovato all’interno delle tombe dei guerrieri dalla necropoli di San Bernardino di Briona è composto da punte di lance, spade, coltelli e in particolare elmi, solitamente costituiti da una calotta semplice in bronzo, munita di un’imbottitura interna in cuoio con alcune sporgenze utili a fissare la visiera; da questo tipo comune deriva l’elmo con calotta a una sola lamina, composto da grosse borchie circolari fissate ai lati, con la funzione di rinforzo protettivo decorato.

Luogo di custodia dei materiali:
I reperti più interessanti sono conservati nel museo civico archeologico di Novara e nel museo archeologico di Torino.

Informazioni:
Area archeologica di San Bernardino. Necropoli Golasecchiana a Tumuli Cascina Pierina. Il sito non è visitabile.  Comune tel. 0321 826080

Link:

Bibliografia:
DE MARINIS R., 1988. Liguri e Celto-liguri, in “Italia Omnium Terrarum Alunma”, Milano, pp. 157-259;
RITTATORE E., 1975. La civiltà del ferro in Lombardia, Piemonte, Liguria, in “Popoli e Civiltà dell’Italia Antica”, IV, Roma pp. 223-328;
TIZZONI M., 1981, La cultura tardo La Tene in Lombardia, in “Studi Archeologici”, I, Bergamo pp. 5-39;
SAPELLI RAGNI M. (a cura di) Tesori del Piemonte – Il Piemonte degli scavi. Siti e musei di antichità;
GAMBARI-SPAGNOLO, Il Civico museo archeologico di Arona, Regione Piemonte, 1997

Fonti:
Il testo è tratto da SAPELLI RAGNI M. (a cura di), Tesori del Piemonte – Il Piemonte degli scavi. Siti e musei di antichità (con modifiche e integrazioni). Fotografie da pagine non più attive nel 2020 di www.sitbiella.it.

Data compilazione scheda:
14/11/2004 – aggiornamento maggio 2014 – maggio 2020

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Simona Vigo – G. A. Torinese